lunedì 4 novembre 2013

Professore inneggia al "Ku Klux Klan" su Facebook

Quanto segue è successo a Venezia il 23 settembre 2013, è davvero vergognoso..!!


VENEZIA. Contro gli immigrati serve il Ku Klux Klan. A inneggiare all’organizzazione terroristica che professava la superiorità della razza bianca negli Stati Uniti della segregazione razziale delle leggi Jim Crow è un professore di storia dell’arte e di sostegno, Sebastiano Sartori, che negli ultimi anni ha sempre insegnato all’istituto Barbarigo del centro storico.
La frase choc e razzista del professore è apparsa sul suo profilo di facebook, giovedì 23 settembre , alle 17.20, a commento di un servizio pubblicato sul sito www.stranieriintalia.it riguardante la possibilità per gli stranieri, anche in assenza di cittadinanza, di essere assunti dalla Pubblica amministrazione. «Gli amici degli allogeni li avete votati voi ed ora ce la mettono del c...o» scrive il docente nel suo post su facebook «Il cavallo di Troia lo avete trascinato voi dentro la città e ora siamo finiti. Ku Klux Klan unica via». Sartori, segretario provinciale di Forza Nuova e già candidato alla presidenza della Provincia, contattato al telefono, non fa marcia indietro. «Non vedo perché dovrei pentirmi di quello che è scritto, nel contesto in cui l’ho scritto» spiega «un commento ironico di fronte a una legge che rappresenta il peggiore degli incubi possibili, contro il quale tutti dovremmo scendere in strada».
Sartori non ha ritenuto di dover rimuovere il post dal profilo - pubblico e quindi visibile a tutti - del social network. Quasi tutti i docenti e gli studenti conoscono le posizioni di estrema destra di Sartori, ma il suo ultimo commento, esplicitamente razzista e pubblico, non è passato inosservato, visto il ruolo educativo che esercita come professore di scuola superiore. Precario da anni, Sartori negli ultimi anni ha sempre lavorato all’istituto Barbarigo, come docente di sostegno. «Formalmente Sartori, proprio in quanto precario, non è dipendente di questa scuola e quindi non è possibile prendere oggi alcun provvedimento», spiega il preside dell’istituto, Claudio Marangon, che ieri è stato informato dell’accaduto, «ma è impensabile che un docente che veste un ruolo educativo importante per i ragazzi possa inneggiare a certe cose, con frasi che configurano l’apologia del razzismo».
E ancora: «Una frase che svela un razzismo bieco e che», prosegue il preside, «mi vedrà prendere provvedimenti qualora il professore Sartori fosse confermato anche per il prossimo anno all’istituto Barbarigo». Quali provvedimenti dovranno essere presi è ancora tutto da decidere. Ma ci vorranno ancora pochi giorni, con l’assegnazione delle cattedre, per capire se Sartori sarà ancora al Barbarigo.

Volete sapere cari amici quale provvedimento è stato preso..?? 
ve lo posto di seguito...


Sarà processato con rito direttissimo lunedì 30 settembre dal Tribunale di Venezia il professore dell’istituto alberghiero Barbarigo Sebastiano Sartori. Deve rispondere di istigazione alla violenza e all’odio razziale, sulla base della così detta legge Mancino del 1993. A mandarlo a giudizio con il rito che è la stessa normativa a prevedere è stato il pubblico ministero Walter Ignazitto e il difensore, l’avvocato Federica Bertocco, ha già anticipato che chiederà un rinvio al Tribunale, un rinvio per i termini a difesa, in modo da poter esaminare le carte dell’accusa e avere del tempo per impostare la linea difensiva.
Il docente di storia dell’arte ha inneggiato al “Ku Klux Klan”, l'organizzazione terroristica che professava la superiorità della razza bianca negli Stati Uniti della segregazione razziale. La frase choc e razzista del professore è apparsa sul suo profilo di facebook, giovedì 23 agosto a commento di un servizio pubblicato sul sito www.stranieriintalia.it riguardante la possibilità per gli stranieri, sulla base di una nuova legge, di essere assunti dalla Pubblica amministrazione. «Gli amici degli allogeni li avete votati voi ed ora ce la mettono nel c...» scrive il docente nel suo post su facebook «Il cavallo di Troia lo avete trascinato voi dentro la città e ora siamo finiti. “Ku Klux Klan” unica via». Sartori, segretario provinciale di Forza Nuova e già candidato alla presidenza della Provincia, era stato contattato al telefono, e non aveva fatto marcia indietro. «Non vedo perché dovrei pentirmi di quello che è scritto, nel contesto in cui l'ho scritto», aveva spiegato, «un commento ironico di fronte a una legge che rappresenta il peggiore degli incubi possibili, contro il quale tutti dovremmo scendere in strada». Sartori non aveva ritenuto di dover rimuovere il post dal profilo - pubblico e quindi visibile a tutti - del social network. Quasi tutti i docenti e gli studenti dell’istituto dove insegna conoscono le posizioni di estrema destra di Sartori, ma il suo ultimo commento, esplicitamente razzista e pubblico, non è passato inosservato, visto il ruolo educativo che esercita in una scuola superiore. Precario da anni, Sartori negli ultimi anni ha sempre lavorato all'istituto Barbarigo , come docente di sostegno. «Formalmente Sartori, proprio in quanto precario, non è dipendente di questa scuola e quindi non è possibile prendere oggi alcun provvedimento», aveva affermato il preside dell'istituto, Claudio Marangon, che era stato informato dell'accaduto, «ma è impensabile che un docente che veste un ruolo educativo importante per i ragazzi possa inneggiare a certe cose, con frasi che configurano l'apologia del razzismo». Comunque, prima della Direzione scolastica provinciale e del preside è arrivata la Procura.

Secondo voi amici com'è andata a finire..??

Assolto con la formula più ampia. Sebastiano Sartori, il segretario dell’organizzazione di estrema destra Forza Nuova e professore all’istituto alberghiero Barbarigo, è stato assolto dal Tribunale di Venezia presieduto dal giudice Stefano Manduzio perché il fatto non sussiste dall’accusa di istigazione alla violenza con l’aggravante dell’odio razziale.
Il pubblico ministero Walter Ignazitto, che aveva condotto gli accertamenti, aveva chiesto una condanna a otto mesi di reclusione, naturalmente con la sospensione condizionale della pena, e anche alcuni mesi di servizio obbligatorio nel Centro immigrati del Comune. Il difensore dell’imputato, l’avvocato Federica Bertocco, si è battuta invece per l’assoluzione.
Sartori era in aula e ha rilasciato anche alcune dichiarazioni prima che il Tribunale si ritirasse in camera di consiglio. Dopo la lettura del dispositivo di sentenza, alla fine, ha letteralmente compiuto salti di gioia e ha accusato i giornalisti presenti di essere «comunisti» e di essere stati la causa del procedimenti penale avviato nei suoi confronti.
In realtà, era stato proprio Sartori a piazzare nel suo sito internet le frasi che gli sono costate l’indagine e il processo. Il docente di storia dell’arte aveva inneggiato al “Ku Klux Klan”, l’organizzazione terroristica che professava la superiorità della razza bianca negli Stati Uniti della segregazione razziale. La frase choc del professore era apparsa sul suo profilo di facebook, giovedì 22 agosto, a commento di un servizio pubblicato sul sito www.stranieriintalia.it riguardante la possibilità per gli stranieri, sulla base di una nuova legge, di partecipare ai concorsi e di conseguenza essere assunti dalla Pubblica amministrazione.
«Gli amici degli allogeni li avete votati voi e ora ce la mettono nel c...» scriveva il docente nel suo post su Facebook «Il cavallo di Troia lo avete trascinato voi dentro la città e ora siamo finiti. "Ku Klux Klan" unica via». Raggiunto al telefono, Sartori non aveva fatto marcia indietro. «Non vedo perché dovrei pentirmi di quello che è scritto, nel contesto in cui l'ho scritto», aveva spiegato, «un commento ironico di fronte a una legge che rappresenta il peggiore degli incubi possibili, contro il quale tutti dovremmo scendere in strada».
Pochi giorni dopo, nonostante la scuola non fosse ancora iniziata, una trentina di studenti del Coordinamento studenti medi aveva manifestato davanti alla Direzione scolastica regionale con uno striscione in cui c’era scritto: «Fuori i fascisti dalle scuole».
Neppure ieri, in aula, ha fatto marcia indietro, confermando che quelle frasi le aveva scritte lui e nessun altro. Ma ha spiegato che lavora da precario nella scuola da quattordici anni e che l’approvazione della legge sulla possibilità data anche agli immigrati di partecipare ai pubblici concorsi lo aveva fatto arrabbiare e quelle frasi messe sul sito erano provocatorie a commento della nuova legge. Ha aggiunto che a scuola partecipa ai progetti d’integrazione per gli studenti stranieri e ha negato di aver mai istigato alla violenza.
Vista la formula scelta dai giudici, il Tribunale ha probabilmente ritenuto che non vi fossero gli elementi per sostenere che con quelle frasi Sartori ha voluto istigare alla violenza contro gli immigrati. Per conoscere le motivazioni che hanno convinto i magistrati ad assolverlo e soprattutto «perchè il fatto non sussiste» sarà necessario attendere 90 giorni, questo il tempo infatti che si sono dati per depositare la sentenza.

Io non ho davvero parole, gli insegnanti sono le persone che dovrebbero far crescere bene i nostri figli, che li dovrebbero aiutare con la loro preparazione a inserirsi e ritagliarsi uno spazio nel mondo del lavoro e nella società in cui viviamo, ma una persona del genere, che ha questi ideali, che pensa queste cose, come può formare in modo sano i nostri figli? Avete mai pensato che i vostri figli passano più tempo a scuola con i loro professori che a casa con noi? Vostro figlio/a sta a scuola in media 6/8 ore al giorno, esce di casa alle 7 del mattino e torna alle 14.30/15, il tempo del pranzo e di studiare e già alle 16.00/17 in palestra, calcio, tennis o qualsiasi altro hobby, torna a casa per le 19,00/20, doccia, cena, finisce di studiare qualcosa e va a letto, per affrontare il giorno dopo altre 6 ore a scuola con i professori, in tutto questo voi quanto tempo passate con i vostri figli? È molto più probabile che come esempio i vostri figli prendano i loro professori e non voi, vorreste come esempio per i vostri figli una persona con queste idee? Io sinceramente no, ma purtroppo lo stato italiano è questo.

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